Danord: design organico
In un caldo giorno d’estate, il mio fotografo ed io abbiamo portato alcuni pezzi significativi di Danord, in un luogo bellissimo, sulle nostre colline. L’idea è stata quella di liberarli, raccontarli in uno spazio aperto, proprio così come sono stati pensati, sin dalla loro origine. Collocati all’aperto, avvolti dalla luce naturale, ci siamo subito accorti, che era il giusto modo per raccontarli, per fissarli sulla FotoGrafia, come piccole creature animate, che si ritrovano nel loro habitat primitivo, tra alberi e cielo.
Il design organico. Un po’ di storia
A partire dagli anni trenta, alcuni grandi architetti imposero il Design Scandinavo nel panorama mondiale dell’architettura e dell’arredamento. Prese dunque vita quell’interpretazione umanizzata delMovimento Moderno che ne accoglieva l’anima sperimentale, rifiutando però l’approccio rigidamente razionalista al design. Uno tra loro, il grande architetto finlandese Alvar Aalto, descrisse il legno, come “la forma ispiratrice, il materiale profondamente umano”. I suoi oggetti di design organico non fornirono solo un nuovo repertorio di forme, ma rappresentarono agli occhi di tutti la nuova versione del Modernismo amisura d’uomo. Egli si ispirava alla linea serpentina dei laghi finlandesi e al senso di spazio della foresta, ed interpretava questa filosofia come una ricerca continua verso l’equilibrio, l’armonia tra uomo e natura.
Il suo metro di giudizio riguardo il progetto era:“Garantisce maggiore libertà o la diminuisce?” La questione, dunque, non è tanto lo stile ma che tipo di vita vogliamo vivere. Su questa importante base si fonda il Funzionalismo Scandinavo. Lo stile scandinavo nasce dalla ricerca della continuità tra Uomo e Natura. Tuttavia, nella sua semplicità, offre sempre qualche tocco di genio, qualche intuizione, che va oltre la forma puramente estetica e che ne afferma l’identità inequivocabile tra tante. In questi anni, si sviluppano progetti volti al confort, alla libertà degli spazi e alla massima estensione della luce naturale, andando per sottrazione nelle barriere spaziali, e creando massima continuità tra interni ed esterni. La corrente organica, libera e spontanea, rompe gli schemi dal classicismo e cerca l’integrazione del paesaggio circostante, utilizzando materiali dell’ambiente in cui si colloca, aprendo gli orizzonti spaziali e visivi.
Nasce con lo scopo di esprimere il legame, continuo e costante, tra uomo e natura, partendo dallo studio e dalla progettazione dei nuclei abitativi, fino all’analisi nel dettaglio degli arredi. Si basa su una progettazione funzionale, volta alla massima espressione di un utilizzo sociale e del benessere dell’individuo, tramite spazi, forme e materiali, ispirati alla natura.
I punti salienti su cui questo movimento si basa sono:
- la massima permeabilità delle visuali e della luce naturale, all’interno degli spazi
- liberare il più possibile gli spazi, limitando il concetto di “stanze”
- l’utilizzo di materiali, il più vicino possibile all’ambiente in cui si colloca
- gli arredi devono essere parte integrante del tutto
La natura, dunque, deve legarsi all’edificio, diventando espressione della sua funzione. Possiamo considerare il movimento organico, come l’evoluzione dello Stile Liberty. Entrambi i movimenti si ispirarono alle forme della natura, ma nel design organico le linee si semplificano, diventano più pure. Inoltre si studiano e sperimentano nuovi metodi di produzione, portando poi il prodotto all’industrializzazione. Per Alvar Aalto il legno è “un materiale profondamente umano, che ispira le forme”. L’innovazione nella piegatura del legno a vapore , fu una grande evoluzione per il design e portò l’architetto, insieme alla moglie Aino e ad altri soci, a fondare la famosa azienda finlandese Artek, nel 1935. Furono anni molto produttivi, di innovazione e grandi idee… idee che per lo più nacquero da esigenze di benessere sociale e da un pensiero umanistico. Questo periodo segnò la storia del Design e dell’ArchitetturaModerna, lasciando un segno significativo e indelebile.
Danord, chi siamo
Dopo un percorso professionale di progettazione d’interni e realizzazioni varie, è nata spontaneamente in me l’esigenza di creare nuovi spazi personalizzati, di diffondere la conoscenza di pezzi storici del Design, che hanno segnato la cultura moderna e che ne rappresentano ad oggi le basi. Inoltre, il mio intento, è dimostrare concretamente che facendo scelte libere ma coerenti, tra tradizione e modernità, si può ottenere un risultato di grande fascino e personalità. Mobili appartenenti alla storia del Design Scandinavo, affiancati da una accurata ricerca di oggetti di nuova produzione, che dialogano tra loro in una continua relazione tra il nuovo e l’originale. L’intento non è quello di ricostruire la tradizione ma di reinterpretare, con la sensibilità di oggi, quella di ieri, attraverso abbinamenti di periodi diversi, ma con la medesima matrice ed un’essenza comune.
Danord è uno “spazio ideale”, libero da ogni schema prestabilito. Un luogo dove trovare ispirazione per creare un nucleo abitativo su misura, solo per noi. Penso sia importante saper “riconoscere”, nel guardare ciò che ci appartiene e che riflette il nostro universo invisibile, interiore. Per creare spazi con un’anima autentica, carichi di atmosfera. Perché la casa fa parte di una sfera privata, intima. E proprio per questo dovrebbe riflettere la personalità di chi la abita. Durante il mio primo viaggio a Copenhagen, vidi per la prima volta questi mobili originali dal fascino senza tempo, che fino a quel momento avevo solo studiato sui libri. Decisi allora di dedicarmi alla ricerca, al restauro e all’approfondimento della mia conoscenza di questi oggetti appartenenti ad un periodo storico che ha segnato il design di tutto il mondo: il Funzionalismo Scandinavo. Grandi Architetti che hanno realizzato progetti perfetti, pratici e comodi, dal design puro, sofisticato e senza tempo… Un tratto inconfondibile che oggi continuiamo a ritrovare nel lavoro di splendidi Designer emergenti, dal gusto fresco e con una grande voglia di innovazione. Danord è il frutto della mia continua ricerca di oggetti unici, scelti ascoltando quel dialogo silenzioso, aperto e continuo, in equilibrio fra tradizione e innovazione.