DANORD, funzionalismo scandinavo per pezzi d’epoca restaurati del ventesimo secolo
Francesca Gatti, titolare di Danord srl, un’azienda con sede a Sassuolo in provincia di Modena, è una donna di successo appassionata del proprio lavoro.
Francesca raccoglie complementi d’arredo e lampade originali d’epoca provenienti da paesi del Nord Europa e risalenti al ventesimo secolo che, grazie a lei, acquistano “nuova vita”.
Infatti dopo un’accurato lavoro di ricerca e selezione,approdati gli articoli nel magazzino Danord iniziano i lavori di ripristino, di restauro, e di una approfondita pulizia di ogni prodotto per donare ad essi il massimo splendore nel rispetto della patina originale.
A volte quando è necessario, Danord realizza gli interni degli imbottiti e li fa rivestire con tessuti selezionati o preferiti dal cliente finale, provenienti in tutti i casi da ditte nordiche di nuova produzione.
Si occupa anche di portare avanti una ricerca di imprese di produzione contemporanea selezionando quelle con prodotti di alta gamma, coerenti con il linguaggio del funzionalismo scandinavo che Danord rappresenta.
Semplicità, sobrietà, linearità, sono aggettivi che fanno da comune denominatore a questi mobili e oggetti esenti da mode e soprattutto “belli nel tempo” come li definisce Francesca Gatti.
L’abbiamo intervistata in esclusiva.
Quando ha iniziato questa attività e perché?
“Ho iniziato questo lavoro nel 2010, dopo il mio primo viaggio in Danimarca.
Lavoravo già da diversi anni come interior designer, e da sempre adottavo un metodo ed un gusto molto vicino a quello nordico. Non mi ero mai avvicinata però personalmente al mondo della tradizione, quello dei pezzi autentici originali d’epoca, appartenenti al periodo del “Funzionalismo Scandinavo”.
Da subito ho capito che qualcosa era cambiato per me: non ho potuto non “ ascoltare“ un senso di appartenenza nei confronti di questi oggetti, e di questo mondo. E così, da lì, ho approfondito i miei studi in modo individuale, e pian piano ho realizzato questo progetto, scegliendo comunque di portare avanti la professione di progettista e continuando a lavorare per progetti e allestimenti vari”.
Dove recupera i mobili che vende?
“La reperibilità dei pezzi è una delle parti più difficili e complesse del mio lavoro.
Ho ottenuto negli anni diversi punti di riferimento, a livello di fornitori, dopo varie esperienze di viaggi e di ricerca.
Tutti i pezzi che provengono dai Paesi Scandinavi”.
I suoi mobili hanno un design scandinavo ed un aspetto contemporaneo, chi sono i suoi clienti?
In generale sono sia privati, sia studi di architettura, ma anche aziende o studi di comunicazione fotografica.
Realizzo sia progetti privati, come ho sempre fatto, che progetti di allestimenti, fino alla realizzazione fisica di ognuno di essi.
La parte originale d’epoca che raccolgo, appartiene alla tradizione del ‘900.
Si tratta di oggetti che vanno dall’evoluzione e la modernizzazione del periodo Liberty, dal quale vengono mantenute le forme organiche e ispirate alla natura, ma comunque semplificate e ripulite. Andando avanti negli anni si arriva poi ancora di più alla semplificazione e modernizzazione degli oggetti, con la ricerca di linee sempre più pure e sobrie. Come denominatore comune, alla base del progetto di tutti questi oggetti c‘è sempre l’aspetto funzionale, di praticità, ergonomia, comodità massima. Da qui il termine “Funzionalismo”.
Esporta? Dov’è presente in Italia
Si, a volte vendo anche all’estero, ma per lo più in Italia.
Il mio studio-showroom, visitabile su appuntamento, si trova a Sassuolo, in provincia di Modena.
Inoltre, progetto e realizzo da diversi anni gli spazi aziendali, espositivi e fieristici per un importante realtà di illuminazione italiana, la Davide Groppi.
Hanno diversi showroom in Italia e nel mondo, allestiti da Danord, si possono trovare nei vari indirizzi dedicati i miei pezzi, sempre “unici“ e in ogni spazio differenti, con un unico linguaggio coerente.
La sua attivita’ è sostenibilità allo stato puro presente oggi in tutti i settori, ma lei ha iniziato quando praticamente se ne parlava poco o niente… almeno non come adesso in tutta Europa. E’orgogliosa di questo?
Si’, diverse volte ho pensato e apprezzato l’aspetto della massima sostenibilità del mio lavoro. Amo l’aspetto conservativo delle cose, amo dar loro “nuova vita” e il valore che hanno, nella storia e nel design.
Ogni pezzo porta il fascino del suo tempo , del suo percorso ed emoziona poter pensare di continuare a valorizzare oggetti bellissimi, dandogli una nuova opportunità di vita.
Mi auguro questo venga capito e condiviso sempre di più, e in settori sempre più ampi.
-Quanti dipendenti ha e con che criteri le assume?
Ho persone “esterne” che mi aiutano, in vari ambiti, e che ritengo assolutamente preziose.
La parte operativa però, della progettazione, della ricerca e gestione del pubblico, è gestita da me personalmente.
Si tratta di un lavoro molto individuale e per questo molto personalizzato.
Progetti futuri?
Mi auguro di portare avanti questo mio progetto, ancora per molto tempo, e di poterlo evolvere e condividere con sempre più persone, sia amanti che semplicemente curiosi, ma che in qualche modo subiscono il fascino, così come è capitato a me, di tanta bellezza.