Arne Jacobsen (1902-1971) è l’architetto danese che è riuscito nell’interpretazione più personale del funzionalismo. Prolifico come architetto indipendente (ricordiamo diversi edifici memorabili, St. Catherine´s College, Oxford, l’ Hotel SAS a Copenhagen), interior designer, designer di tessile e ceramica, è stato anche docente di architettura all’Accademia d’Arte di Copenhagen. La “Ant” del 1952 fu la prima della sua produzione di sedie leggere, con seduta e schienale realizzate in un’unico pezzo di legno forgiato e fu l’inizio della sua fama di designer. Ha lavorato incessantemente all’idea di un arredamento “nuovo”, che fosse frutto di una commistione tra artigianato e tecniche industriali, ispirato alle forme organiche e disponibile a tutti; ogni pezzo, da disegno diventava plastico, sperimentazione continua alla ricerca della perfezione. Il Royal Hotel di Copenhagen è uno capolavoro ed ospita diversi pezzi d’arredo per esso appositamente concepiti ed in seguito divenuti icone: lampade, tessuti, vetri, posate, la Swan e la Egg, che si ergono negli interni del monumentale edificio come organiche sculture. La produzione successiva degli anni ’60, è maggiormente influenzata dalla sua forma mentis di architetto, attratta ed ispirata dalle forme geometriche. Quasi la totalità della sua produzione è diventata un classico del design danese, prodotta da Fritz Hansen.
Arne Jacobsen è stato uno dei maggiori designer del secolo e, ad oggi, la sua fama in questo campo supera quella di architetto costruttore.
Celebre fu la sua produzione di sedie. Tale lavoro iniziò con un fruttuoso rapporto con la ditta danese Fritz Hansen nel primo dopoguerra, producendo la nota serie 7. Jacobsen praticamente inventò il tipo di sedia costituita da un guscio sagomato e da gambe in sottile tubolare metallico; questo tipo ebbe infinite varianti tanto da sembrare oggi un oggetto familiare. Le sperimentazioni dell’architetto su questo campo furono assai estese. Alcune di queste sedie sono ancora in produzione dopo più di cinquant’anni. Jacobsen progettò e costruì anche altre sedie e pezzi di mobilio. Il suo genio multiforme e sperimentale si distinse anche in campi differenti dal mobilio, producendo una quantità di oggetti, tra cui i primi rubinetti miscelatori, vari oggetti per la casa, lampade, carte da parati e tessuti, posate, ecc.
Tra i suoi oggetti più famosi si possono citare i seguenti:
- La sedia 3100, detta Ant chair, a tre gambe, e la variante 3101, a quattro, del 1952, della Fritz Hansen; la sedia è realizzata in compensato curvato e gambe di tubolare in ferro. Una delle prime della serie 7 Ancora in produzione.
- La sedia 3107 (detta anche serie 7) del 1955, della Fritz Hansen; la sedia è realizzata in compensato curvato e gambe di tubolare in ferro. Vero oggetto cult del ‘900, il cui prototipo è esposto al Museum of Modern Art di New York. La sedia è stata prodotta in molteplici finiture (diverse essenze naturali e laccature in centinaia di colori). La sedia è stata elaborata, inoltre, in infinite varianti, con braccioli, rivestita, con unica gamba fissa, etc., sempre utilizzando lo stesso stampo. Dalla prima produzione è rimasta in commercio fino ad oggi, doppiando la boa dei suoi primi cinquanta anni. La si trova ancora utilizzata in allestimenti interni ed è tra le preferite dalle grandi firme dell’architettura contemporanea. Si veda anche la pagina del V&A Museum, con i primi prototipi,
- La poltrona Egg (3315, 3316, 3317) del 1958 sempre della (Fritz Hansen) è una grande e prestigiosa poltrona, originariamente in imbottito in pelle con base in acciaio. In seguito Jacobsen spinse per averne una versione più economica rivestita in tessuto. La poltrona è ancora in produzione.
- La poltroncina Swan (3320) del 1958 Fritz Hansen; la sedia è realizzata in imbottito, foderato in pelle o tessuto, con gamba in alluminio e ferro. Anche questa sedia è ancora in produzione.
- Le posate AJ del 1957 (ditta Court Jeweller A Michelsen) in acciaio inox, insuperato prototipo di questa tipologia d’oggetto.
- Il sistema di rubinetti Vola del 1969, ad oggi in produzione, con un miscelatore che anticipa di anni un tipo oggi diffuso di rubinetto. Molto amato dagli architetti moderni.
- Il sistema di oggetti da tavola Cylinda-Line della Stelton del 1967 in acciaio inox. Il sistema comprende cestello del ghiaccio, con pinze, brocche di vario tipo, teiera, caffettiera, zuccheriere, contenitore per sale e pepe, ecc.
- La lampada pendant del 1957 (ditta Louis Poulsen) in alluminio laccato, con diffusore in vetro opalescente.
- La lampada lamp del 1957/1960 (ditta Louis Poulsen), chassy in alluminio laccato e braccio in tubolare d’acciaio, con base in ghisa; prodotta in differenti varianti, piantana, da tavolo, a muro, e due dimensioni differenti, grande e piccola.